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Campo Lavoro missionario 2024 - I progetti sostenuti

 

La 44^ grande raccolta del Campo Lavoro Missionario, tenutasi il 14 e 15 aprile 2024, assieme ai mercatini e le iniziative svolte durante l'anno, hanno permesso di restituire ai nostri missionari nel mondo e in Italia ben 255.897 euro distribuiti su 18 progetti!

Scopri i progetti sostenuti qui sotto

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18 progetti missionari sostenuti; 13 paesi raggiunti; 255.897 euro devoluti, anzi restituiti – come piace dire a noi – alle terre di missione nel mondo e in Italia.

Qui puoi trovare una descrizione e alcuni scatti dalle missioni sostenute. Presto arriveranno i primi rendiconti sull’utilizzo dei fondi devoluti: tieni d’occhio il nostro sito www.campolavoro.it per non perderti tutte le notizie dalle missioni!

 

Amici per la Tanzania – Lekirumuni,Tanzania

L’Associazione Amici per la Tanzania ha richiesto al Campo Lavoro un contributo di 14.000 euro per l’acquisto di uno scuolabus da 60 posti per la scuola “Rossana” di Lekirumuni, costruita grazie all’Associazione riminese e gestita dalla comunità cattolica dei sacerdoti “ALCP/OSS Fathers”.
L’aumento costante dei bambini che frequentano la scuola – 375 quest’anno, 410 circa l’anno prossimo – ha mandato in pensione il vecchio scuolabus, che aveva una capienza massima di soli 30 posti e costringeva gli autisti a fare almeno tre viaggi al giorno.
Il mezzo è già stato acquistato agli inizi del 2024 e doveva essere pagato entro la fine dell’anno. Grazie al contributo del Campo Lavoro n. 44 si è potuto saldare entro i tempi quanto dovuto. Sotto alcuni scatti del nuovo scuolabus e dei suoi alunni.

 

 

 

Istituto Maestre Pie dell’Addolarata - Mhondoro, Zimbabwe

Suor Conceiçāo Cruz, religiosa delle Maestre Pie di Rimini, è da anni impegnata in Zimbabwe, e precisamente a Mhondoro. Qui dal 2011 sorge un orfanotrofio che accoglie bambini che hanno perso uno od entrambi i genitori. Le sorelle si occupano di creare un ambiente famigliare, garantendo oltre a scuola, salute e cibo, l’accoglienza e l’affetto.

Per attenersi alla cultura locale, «che è amore per la terra e capacità di sussistenza attraverso l’agricoltura», dice suor Conceiçāo, le sorelle conducono una piccola fattoria, nella quale introducono i ragazzi al lavoro, nelle ore libere dalla scuola.

Le multinazionali, che stanno invadendo quella parte di Africa, rendono sempre più difficile la vita dei piccoli agricoltori ed allevatori locali. Ciononostante le sorelle e i piccoli ospiti dell’orfanotrofio hanno voluto credere al proprio sogno di creare un allevamento di conigli.


«Il progetto ha un aspetto terapeutico in quanto il coniglio è un animale simpatico, che non fa paura, ma famigliarizza vista la sua vivacità così simile a quella dei bambini.
Al bambino non pesa aiutare nella manutenzione quotidiana (raccogliere l’erba, cambiare l’acqua, pulire le gabbie) per mantenere il coniglio sereno e vivace. Egli impara che la cura di un animale richiede sì attenzione affettiva, ma anche lavoro costante.
Il progetto di allevamento conigli offrirà sussistenza economica all’orfanotrofio in quanto in Zimbabwe oggi c’è grande richiesta di carne bianca perciò il mercato sarà assicurato: delle aziende locali offrono sia preparazione tecnica che acquisto del prodotto».

A sostegno di questo progetto il Campo Lavoro 2024 ha devoluto 7.180 euro.

 

 

 

Condivisione fra i popoli (Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII) – Itaobim e Medina, Brasile

Un’auto per il Brasile, è il nome del progetto presentato dall’Associazione Papa Giovanni XXIII. Il progetto prevede l'acquisto di un'auto usata a sette posti per la Casa della Gioventù e per il Centro Arco Íris, due centri educativi e ricreativi per bambini e ragazzi a rischio in Brasile.

Le strutture, distanti 45 km l'una dall'altra, condividono gli stessi responsabili e alcuni degli educatori che si spostano tra le due realtà più volte a settimana. Attualmente hanno in dotazione due vecchie automobili con più di 300mila chilometri l’una (visibili nelle foto in basso). Entrambe le auto sono utilizzate anche per attività con i bambini e gli adolescenti che spesso partecipano a incontri di sensibilizzazione e spettacoli di musica e danza in città vicine.
Con il sostegno del Campo Lavoro Missionario, pari a 15.000 euro, si potrà acquistare un veicolo sicuro e affidabile, che permetta di sostituire almeno una delle due auto e di garantire così spostamenti più adeguati.

La Casa della Gioventù, attiva dal 1997 nella città di Itaobim, nel Brasile centro-orientale, offre un luogo sicuro per bambini, giovani e ragazzi, che altrimenti rischiano di finire sulla strada, in giri di prostituzione e droga. In concreto, vengono proposte lezioni di sostegno, corsi di formazione professionali e laboratori creativi di canto, capoeira, danza, teatro, arti marziali, e tanto altro. Inoltre si tengono importanti azioni di affiancamento e coinvolgimento dei famigliari dei minori. Infine, una mensa garantisce i pasti principali della giornata alle famiglie più vulnerabili. Nel 2023 i 19 operatori ed educatori del centro hanno seguito 390 persone, di cui 210 bambini e adolescenti.

Il Centro Arco Iris, invece, opera nella vicina Medina a partire dal 2002. Anche qui l’obiettivo è quello di affiancare bambini, adolescenti e giovani in difficoltà, esposti ai pericoli del traffico di droga e a rischio di perdere la vita negli scontri tra bande in dispute territoriali. Il centro propone lezioni di sostegno scolastico, giochi per i più piccoli e laboratori di danza, ginnastica, teatro, artigianato, recupero delle tradizioni, ecc. Promuove inoltre la riflessione su tematiche di attualità e incentiva la partecipazione dei giovani ai tavoli politici locali e regionali sui diritti dei bambini e degli adolescenti e a campagne di mobilitazione contro gli abusi e lo sfruttamento sessuale, purtroppo molto diffusi. Fondamentale è il lavoro di accompagnamento delle famiglie. Nel 2023 i 15 operatori del progetto hanno seguito 247 persone, di cui 171 minori.

 

 

 

Suore Francescane Missionarie di Cristo – Wasserà, Etiopia

A Wasserà, in Etiopia, la scuola d’infanzia delle Suore “di Sant’Onofrio” – come le chiamiamo a Rimini – necessita di essere ampliata con la costruzione di una nuova aula. Attualmente, infatti, la scuola ha cinque aule ed accoglie circa 350 bambini. Con la costruzione di una nuova aula, si potranno accogliere altri 70 bambini: il numero di iscritti, infatti, cresce ogni anno. A questo scopo il 44° Campo Lavoro missionario ha destinato 25.045 euro.

In Etiopia per accedere alle scuole elementari è necessario passare un esame di ammissione. Quest’ultimo consiste in un test in cui bisogna dimostrare di saper fare i calcoli matematici più semplici e conoscere tutti e tre gli alfabeti più diffusi in Etopia: l’amarico (con oltre 200 caratteri!), quello inglese e quello kambattese (un dialetto locale). Per questo è molto importante che i bambini si preparino alla scuola primaria frequentando prima le scuole d’infanzia.

Wasserà è un villaggio situato in un fertile territorio a 256 Km a sud di Addis Abeba, a 2.300 metri di altitudine. È un’area ad alta densità di popolazione. Data la fertilità del terreno il sostentamento degli abitanti si basa sull’agricoltura e allevamento di animali domestici. Le abitazioni, che consistono in delle capanne, sono sparse tra le dolci colline circostanti. La media nelle famiglie è di 5/6 membri e si sopravvive con i prodotti della terra. In queste zone rurali non c’è industria, per cui l’occupazione principale è il lavoro dei campi che viene condotto con strumenti ancora molto rudimentali e primitivi; altra occupazione è il commercio, nonché il lavoro artigianale con la costruzione di oggetti tradizionali.

Ci dice Suor Monica «I bimbi del villaggio sono molti e tutti desiderosi di andare a scuola per avere un futuro diverso. Il desiderio di imparare è fortissimo ed è una sofferenza non indifferente per i bimbi la mancata possibilità di accedere all’istruzione. Contribuire all’istruzione dei bambini è far crescere un paese: il vero sviluppo parte da qui, dall’aprire la mente alla conoscenza».

 

 

 

Istituto Maestre Pie dell’Addolorata – Chegutu, Zimbabwe

Un progetto tutto sportivo quello presentato dalle suore Maestre Pie e sostenuto dal Campo Lavoro 2024 con 18.000 euro. Siamo a Chegutu, in Zimbabwe, presso la scuola primaria “Our Lady of Sorrow”. In questa scuola frequentano le lezioni molte decine di bambini. Il governo paga gli stipendi degli insegnanti, mentre le sorelle offrono spazi e strutture adatte per le lezioni. Grazie a questa partnership, possono andare a scuola anche i bambini che provengono dalle famiglie più povere, presso le periferie di Chegutu.

Il progetto prevede la realizzazione di un impianto sportivo scolastico, perché, come dice Suor Delnise, «lo sport aiuta gli studenti a rimanere sani e in forma, ma non solo. È essenziale per la loro crescita: praticare vari sport li aiuta a sviluppare qualità come il gioco di squadra, la leadership, la responsabilità, la pazienza e la fiducia in se stessi, preparandoli ad affrontare le sfide della vita». Grazie ai campi da gioco i bambini potranno affiancare le lezioni tradizionali, a ore di sport e gioco. Il grande centro sportivo comprenderà due campi da pallamano, due campi da basket, due campi da pallavolo e due campi da calcetto.

 

 

 

Parrocchia “Imaculada Conceição” di Cavà – Cavà, Mozambico

La Parrocchia dell’Immacolata Concezione di Cavà si trova nella zona nord della Diocesi di Nacala, affacciata sull’Oceano Indiano. Siamo nella provincia di Nampula, in Mozambico. La parrocchia fa capo ad un territorio di ben 750 kmq e conta circa 6000 cristiani, in 60 comunità sparse per il distretto. L’economia della popolazione è di sussistenza e legata principalmente alla pesca, mentre l’agricoltura si pratica con molta fatica, data la povertà del suolo e la totale dipendenza dalla scarse piogge.

In questo contesto operano i missionari dal 1972. Fondata dai comboniani, la parrocchia è stata poi retta dal 2009 a oggi dai missionari di Fidei Donum, tra cui il riminese Don Claudio Comanducci. Nell’ambito della parrocchia è presente tra l’altro una scuola di recente costruzione, con aule, dormitori per gli studenti ed anche una biblioteca, costruita quest’ultima anche grazie al contributo del Campo Lavoro 2023.

Nel 2024 la comunità parrocchiale ha chiesto al Campo Lavoro un aiuto di 8.000 euro per l’acquisto di stoviglie e materiali da cucina e per nuovi letti e materassi per il dormitorio maschile.

 

 

 

Istituto Suore Francescane dell’Immacolata di Palagano – Ampahimanga, Madagascar

12.500 euro è il sostegno del Campo Lavoro 2024 alle Suore francescane dell’Immacolata di Palagano, impegnate in Madagascar presso Ampahimanga, una cittadina di circa quattromila abitanti. Siamo nel cuore della grande isola africana, nella regione di Itasy. Con la sua caratteristica terra rossa desertica, il territorio di Ampahimanga permette la coltivazione di patate, manioca e mais.

Le suore francescane gestiscono qui da diversi anni un polo scolastico, diventato punto di riferimento per chi abita nel centro e per le tante persone che provengono dai villaggi circostanti. Presso il polo frequentano la scuola circa 465 alunni, dall’infanzia alle medie. Qui, dicono le sorelle, «fare scuola non significa soltanto insegnare, ma seguire la vita dei bambini insieme a quelle delle loro famiglie, spesso molto povere». A tal proposito parte dell’aiuto richiesto al Campo Lavoro missionario è finalizzato alla costruzione di una casetta per una giovanissima famiglia, composta da Benoit, sua moglie e due bimbi piccoli (nella prima foto): «Dare loro una casa ben costruita gli dà protezione e sicurezza, e soprattutto gli permette di investire con più stabilità sul loro futuro di famiglia».

Le situazioni più difficili si trovano spesso nei villaggi “vicini”. Tra questi vi è Sarodroa, un villaggio che le sorelle hanno scoperto «casualmente» circa vent’anni fa. Sarodroa è un villaggio su un altopiano, a circa 2000 metri s.l.m. abitato da diverse famiglie. Per raggiungere Ampahimanga, in assenza di un fuoristrada, si impiegano circa 8 ore a piedi, un tragitto impensabile per dei bambini che quotidianamente devono recarsi a scuola. Per questo negli anni passati, grazie alla bella relazione di fiducia che si è creata tra le famiglie e le sorelle, si è potuta costruire una piccola scuola elementare direttamente presso il villaggio di Sarodroa. Poiché ora molti di quei bambini vorrebbero continuare gli studi alle scuole medie, le suore hanno chiesto aiuto al Campo Lavoro anche per costruire una casa con dormitorio ad Ampahimanga per far risiedere durante la settimana gli alunni di Sarodroa.

Quando le suore sono arrivate per la prima volta nel villaggio di Sarodroa, le case dei suoi abitanti erano scavate nella terra per essere più resistenti al freddo e alle intemperie; la situazione igienica era molto precaria. La cooperazione con le sorelle francescane ha fatto sì che negli anni le abitazioni scavate siano state sostituite con costruzioni in mattoni e terra; inoltre è presto sorto un piccolo dispensario dove il medico o l’infermiere può recarsi a visitare periodicamente le persone, insegnando peraltro un’alimentazione più varia rispetto alle sole patate. Ultimamente nello stesso villaggio è stato attivato un progetto di allevamento di animali, con lo stesso fine di rendere più varia e nutriente la dieta degli abitanti di questo povero villaggio.

 

 

 

Associazione Cristiani nel mondo del lavoro - Gwandumehhi, Tanzania

Nel 2018 l’Associazione Cristiani nel Mondo del Lavoro (CML), la Protezione Civile di Rimini e altri enti e associazioni riminesi hanno sposato la missione delle Suore missionarie di Cristo (Sant’Onofrio) in Tanzania, a Gwandumehhi. Qui le suore sono presenti dal 2003 e negli anni hanno realizzato una chiesa, un dispensario sanitario e un centro di accoglienza. Con i 24.000 euro destinati a questa missione dal Campo Lavoro missionario, i volontari del CML potranno acquistare alcuni medicinali per il dispensario e soprattutto ristrutturare un vecchio edificio per farlo divenire un nuovo centro di accoglienza destinato a bambini di età prescolare.

I bambini sono le prime vittime della piaga sociale che è diventato l’alcol in Tanzania. Come ci spiega Europeo, dell’Associazione CML: «là dove la povertà non permette di comprare bevande alcoliche “controllate”, se ne producono in modo artigianale con notevoli rischi per la salute. Il mercato illegale dell’alcol, nel quale sono frequenti la contraffazione e la sofisticazione, fiorisce tanto più quanto minore è la disponibilità economica dei consumatori.
I sistemi sanitari africani sono generalmente molto carenti e spesso a pagamento. La popolazione, naturalmente, ne subisce le conseguenze: grande incidenza di malattie dell’infanzia, alti rischi per la donna gravida e per quella che allatta, anziani e disabili costretti a vivere in condizioni molto dure. In questo quadro, l’alcol dà il suo contributo aumentando la diffusione di malattie del fegato (e non solo), la denutrizione e soprattutto il degrado della persona umana, che nei casi di alcolismo cronico si concretizza in situazioni di marginalità, violenza e abbandono, talora anche da parte dei famigliari.
Essere dipendenti dall’alcool ha portato tanta povertà e soprattutto sono i bambini le prime vittime, vivendo sempre più in stato di denutrizione e abbandono».

È per far fronte a questa emergenza che le Suore francescane hanno pensato alla costruzione di un nuovo centro di accoglienza: per servire con un pasto al giorno e servizi igienici quei bambini, ma anche per donar loro un luogo di crescita sano sia per quanto riguarda la salute fisica che la socializzazione; inoltre in quel centro si vorrebbero avviare percorsi di re-integrazione e responsabilizzazione dei famigliari, aiutandoli a fronteggiare l’abuso di alcol.

Nel concreto il progetto prevede la ristrutturazione dell’edificio già esistente con interventi di demolizione delle parti pericolanti, la messa in opera di pareti e impianti e la costruzione di locali per una cucina e i bagni; inoltre si vuole acquistare tutto l’allestimento necessario per la cucina ed alcuni giochi per l’esterno.

 

 

 

Cittadinanza Onlus – Wolisso e Emdibir, Etiopia

All’Associazione riminese sono stati devoluti 21.172 euro per la realizzazione di progetti sanitari in Etiopia e precisamente presso l’Ospedale St. Luke di Wolisso, nel sud-ovest del Paese, e nella zona di Emdibir, nella Regione centrale dell’Etiopia.

Gli ambiti di intervento del progetto presentato al Campo Lavoro missionario sono due: quello della salute mentale da un lato; quello della riabilitazione di minori con disabilità dall’altro. In favore della salute mentale gli operatori prevedono il potenziamento dei servizi attivi presso l’ospedale St. Luke e la distribuzione gratuita di farmaci per pazienti adulti con disturbi mentali e bambini con epilessia.; inoltre si vogliono organizzare attività di sensibilizzazione sulla disabilità e i disturbi cognitivi e mentali, per combattere la discriminazione e lo stigma e favorire l’accesso a cure adeguate. Le attività che riguardano la riabilitazione dei minori con disabilità, invece, riguardano sia l’ospedale di St. Luke, con la distribuzione gratuita di dispositivi di assistenza costruiti dalla falegnameria dell’ospedale (deambulatori, seggioline posturali, tutori, ecc.), sia la zona di Emdibir, con l’implementazione dei servizi di salute e il consolidamento delle competenze del personale sanitario attraverso corsi di formazione. Infine è previsto anche il potenziamento delle attività di riabilitazione a domicilio e di distribuzione di materiale didattico specializzato per favorire l’inclusione scolastica dei minori con disabilità.

In entrambe le aree in cui opera Cittadinanza Onlus i bambini e le bambine con disabilità hanno un accesso limitato sia alle strutture sanitarie che a quelle scolastiche. Il quadro che ci riporta Alessandro è alquanto complicato: «Manca la possibilità di diagnosi tempestive e quindi la possibilità di interventi riabilitativi precoci con conseguente sviluppo di complicanze ortopediche che limitano le possibilità di recupero funzionale. La povertà e la malnutrizione sono due elementi chiave che innescano un circolo vizioso che aggrava le conseguenze delle disabilità infantili. La disponibilità di farmaci antiepilettici non è sempre garantita all’interno degli ospedali e per molte famiglie il costo di questi medicinali risulta insostenibile. Infine in entrambe le aree la scarsa conoscenza della disabilità, della malattia mentale e dell’epilessia e lo stigma associato contribuiscono a limitare l’accesso di pazienti adulti e bambini a trattamenti adeguati».

 

 

 

Casa San Giuseppe Cottolengo – Pariamarca, Perù

La Casa di accoglienza S. Giuseppe Cottolengo, a Pariamarca nel nord-ovest del Perù, ospita attualmente 53 adulti e minori con disabilità fisica e mentale. La maggior parte dei ragazzi provengono da una situazione di totale abbandono e una volta arrivati nella casa ci rimangono in maniera stabile. Grazie alle cure e alle attenzioni di Stefania e degli altri operatori e volontari, i ragazzi vivono in una grande famiglia, dove l’accoglienza e la gioia di stare insieme sono parole d’ordine.

Racconta Stefania: «In questi anni abbiamo cercato di migliorare sempre di più l’assistenza dei nostri bambini, sia per quanto riguarda la fisioterapia e l’educazione, ma anche cercando di organizzare al meglio il tempo libero: lavoretti, l’orto e il giardino, i giochi, la piscina e le gite, tutto per rendere la vita dei ragazzi bella e serena.
Oltre a questo, ci preoccupiamo della loro salute, prenotando le visite in ospedale e, se è necessario, organizzando dei viaggi a Lima, dove ci sono ospedali più specializzati, soprattutto per quanto riguarda le patologie dei bambini».

La costruzione della casa di accoglienza è stata terminata nel 2017, ma rimangono in sospeso alcuni lavori. Tra questi la costruzione di una lavanderia più grande ed adatta alle esigenze di una famiglia così grande. Proprio per costruire questo nuovo locale Stefania e i ragazzi della Casa hanno chiesto al Campo Lavoro missionario 2024 un aiuto per 30.000 euro.

 

 

 

Associazione Maria Negretto – Bafoussam, Camerun

In 50 anni di attività in Camerun, Maria Negretto ha sempre creduto nell’importanza dell’istruzione e dell’educazione per il futuro dei popoli. La sua opera è oggi portata avanti da volontari ed operatori dell’Associazione Maria Negretto.

Il progetto presentato al Campo Lavoro missionario nel 2024 prevede da un lato il completamento della costruzione di una scuola d’infanzia presso la parrocchia di Sainte Marie Riviere De Dijionè, a 6 km da Soukpen, presso la città di Bafoussam, dall’altro lato il pagamento degli stipendi di 3 maestre, impegnate in quella scuola e presso la scuola d’infanzia di Saint Paul.

Per questa duplice finalità sono stati devoluti dal Campo Lavoro 10.000 euro. Sotto alcuni scatti delle attività scolastiche e della scuola in costruzione presso la parrocchia di S. Marie Riviere.

 

 

 

Parrocchia “San Pedro Apostol”, Diocesi di Maturin – Caripito, Venezuela

La parrocchia “San Pedro Apostol”, a Caripito in Venezuela ha chiesto al Campo Lavoro un contributo di 5.000 euro per la riparazione del tetto della chiesa. Le infiltrazioni d’acqua durante i giorni di pioggia stanno danneggiando le strutture, gli oggetti e le immagini religiose all’interno, rendendo inoltre difficoltoso se non impossibile svolgere le liturgie.

Il parroco, don José Anìbal Parra, ci descrive la missione di questa parrocchia rivolta alle situazioni di povertà: «Visitiamo i quartieri più svantaggiati, dando supporto alle famiglie che si incontrano, tutte in estrema povertà, portandogli pasti, vestiti, medicine e dando loro un messaggio di speranza e conforto».

 

 

 

Don Marzio Carlini – Sichili, Zambia

La storia di don Marzio e della missione da lui fondata a Sichili, in Zambia, è strettamente legata a quella Campo Lavoro missionario. È proprio per sostenere questa missione che nel 1980 si tenne il primo Campo.

Oggi don Marzio è cappellano presso l’Ospedale di Rimini, ma continua a sostenere a distanza la missione, che negli anni ha potuto svilupparsi sempre di più. A quel trattore acquistato nel 1980 grazie al primo Campo Lavoro, si sono aggiunti un piccolo ospedale, un’ambulanza, una scuola primaria e una secondaria. Le strutture hanno sempre bisogno di manutenzione e pertanto don Marzio ha chiesto al Campo Lavoro missionario un contributo di 5.000 euro.

 

 

 

Fondazione Shen Asti – Berat, Albania

A Berat, in Albania, sorge dal 2007 il centro educativo “Shen Asti”. Qui vengono accolti attualmente circa 50 bambini dai 4 ai 13 anni in condizione di semi-abbandono scolastico a causa della fragilità sociale delle loro famiglie oppure perché hanno problemi cognitivi o appartengono ad etnie emarginate.

Molto spesso, peraltro, alcuni bambini presentano problemi di igiene personale. Per risolvere queste situazioni, gli operatori chiedono al Campo Lavoro missionario di essere sostenuti con 15.000 euro, per attrezzare e sistemare due bagni, aggiungendovi inoltre delle docce. Si vorrebbe inoltre avviare un progetto educativo da proporre ai bambini, dedicato all’attenzione al proprio corpo. Con il contributo, inoltre, sarà possibile installare delle pompe di calore per riscaldare d’inverno gli ambienti dove i bambini svolgono le attività.

 

 

 

Associazione San Martin de Porres - La Guaira, Venezuela

Presso il centro San Martin de Porres, a La Guaira, in Venezuela, tanti ragazzi e giovani possono svolgere laboratori e tirocini per apprendere i mestieri artigianali ed avviarsi nel mondo del lavoro. Il centro negli ultimi mesi ha necessitato di grandi lavori di impermeabilizzazione del tetto, che ormai aveva molte perdite ed infiltrazioni, rischiando di danneggiare macchinari ed ostacolare le attività.

Già il Campo Lavoro 2023 aveva sostenuto il progetto di impermeabiliazzazione, l’edizione 2024 ha stanziato ulteriori 4.000 euro per permettere la conclusione dell’opera.
Sotto alcune foto dei lavori di impermeabilizzazione in corso.

 

 

 

Casa Don Italo - Chisinau, Moldavia

Nella caotica capitale di questo paese, per il resto fortemente rurale, operano da anni i volontari di Casa Don Italo. Presso la mensa “Papa Francesco” centinaia di persone trovano ogni giorno un pasto caldo e l’accoglienza degli operatori. Il Campo Lavoro missionario, con la sua edizione 2024, ha devoluto alla missione 5.000 euro, per sostenere le continue necessità di approvvigionamento.

Così descrivono le attività della mensa Mons. Cesare Lodeserto e Oreste Livi presentando il progetto al Campo Lavoro: «La mensa “Papa Francesco” si trova nel centro della capitale Chisinau, in Moldavia. Opera da 24 anni, accogliendo poveri, anziani e ragazzi di strada. A loro viene offerto un pasto caldo e la necessaria assistenza. A motivo della guerra nella vicina Ucraina, accoglie anche rifugiati, nella gran parte donne e bambini. Ormai è un punto di riferimento per molti, ben sapendo di trovare sempre un aiuto e quanto necessario per sfamarsi. La povertà purtroppo in Moldavia è una realtà e la carità una sfida quotidiana».

 

 

 

Fondazione Marilena Pesaresi – Mutoko, Zimbabwe

All’Ospedale Luisa Guidotti, fondato da Marilena Pesaresi in Zimbabwe, sono stati destinati 20.000 euro, per tutte le spese di sostentamento che vanno dagli stipendi per il personale sanitario, all’acquisto delle medicine, al pagamento delle utenze, e così via.

 

 

 

Caritas Diocesana di Rimini – Rimini, Italia

Immancabile il sostegno del Campo Lavoro missionario anche per il 2024 alla Caritas Diocesana, per il sostegno delle povertà locali. Com’è evidente dai rapporti annuali, le situazioni di povertà sono in costante aumento anche nel nostro territorio: sempre più famiglie si rivolgono ai servizi di mensa, di igiene o “semplicemente” agli sportelli di ascolto diocesani, cittadini e parrocchiali. Il Campo Lavoro 2024 ha devoluto a Caritas Rimini una somma di 20.000 euro.

 


 

Nel corso dell'estate 2024 le somme destinate sono state trasferite ai missionari. Tieni d'occhio il nostro sito www.campolavoro.it per leggere i rendiconti in arrivo dai nostri missionari!

 

 

 

 


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