Inaugurazione Campo Lavoro. Spettacolo il 3 aprile al Teatro degli Atti
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- Pubblicato: 12 Marzo 2016
Un appuntamento da non perdere! Domenica 3 aprile, alle 16.30, al Teatro degli Atti di Rimini, inaugurazione del 36° Campo Lavoro missionario con lo spettacolo “QB-Quanto Basta” portato in scena da Itineraria Teatro. Una testimonianza di teatro civile per riflettere sui nostri comportamenti quotidiani e gettare le basi per un futuro equo e sostenibile. Seguiranno interventi di volontari del Campo e un aperitivo a Km. 0. Ingresso a offerta libera.
Lo spettacolo Q.B QUANTO BASTA basato sugli scritti di Francesco Gesualdi, Padre Alex Zanotelli, Maurizio Pallante, Alex Langer, Serge Latouche e molti altri, parte da considerazioni sui sempre più evidenti squilibri climatici causati dall'attività umana. Fino ad affrontare i temi dell'impronta ecologica, dell'iperconsumo del nord opulento, del sottosviluppo del sud del mondo, del ruolo delle multinazionali, dei gruppi di acquisto solidale, degli ecoprodotti, del riciclo e del riuso.
Scegliere uno stile di vita sobrio migliora la qualità della nostra vita individuale e collettiva, ci apre a una nuova relazione con gli altri ed è la soglia di accesso a un avvenire di equità tra gli uomini e tra i popoli.
Un lavoro che invita a riflettere su un modello di sviluppo alternativo, orientato alla giustizia sociale, alla dignità umana e alla salvaguardia del Creato. Lo spettacolo ha ricevuto il Patrocinio del Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Gesualdi ed è stato particolarmente apprezzato dal teorico francese della "decrescita" Serge Latouche.
Intervista a Ercole Ongaro (co-autore del testo)
Perché hai scritto questo testo?
Mi è sembrato necessario continuare il discorso intrapreso con lo spettacolo “H2Oro”, che tanto consenso ha incontrato in Italia e ha fatto da supporto alla mobilitazione del movimento per mantenere l’acqua pubblica. Dalla riflessione sul che cosa beviamo, sul quanto e come consumiamo un bene prezioso e essenziale come l’acqua, è opportuno passare a riflettere complessivamente sui nostri stili di vita, sul western way of life, perché è ormai evidente che il nostro modello consumistico è irreplicabile, inadottabile da tutti gli abitanti del pianeta, ossia da quell’80% di persone che ha consumi da sopravvivenza. E’ una questione cruciale di cui tutti devono prendere coscienza e far seguire comportamenti coerenti.
Si può sperare che qualcosa cambi?
E’ stato possibile invertire l’indirizzo della privatizzazione dell’acqua, quindi dobbiamo osare cambiamenti più vasti, tanto più che il cambiamento lo facciamo cominciare da noi. Sono state possibili rivoluzioni politiche senza armi, senza violenza, perché non dovrebbe essere possibile questa rivoluzione dal basso, che manda segnali precisi ai gruppi di potere economico e politico?
Del resto gli esperti ci dicono che non abbiamo alternative: o cambiamo o andremo a un peggioramento irreversibile.
(dalla presentazione di Itineraria Teatro)
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